società trasparente

Ai sensi della Determinazione n.8 del 17 giugno 2015 dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC), Ecoambiente – in quanto azienda pubblica “in house providing” - applica senza alcun adattamento gli obblighi di trasparenza previsti dalla normativa anticorruzione di cui alla Legge 6 novembre 2012, n. 190 per le pubbliche amministrazioni.
Pertanto in questa sezione del sito aziendale sono disponibili specifici documenti o link con altre sezioni del medesimo sito in cui sono inseriti vari documenti finalizzati alla massima trasparenza, fatti salvi i principi di ulteriore informazione disponibili ai sensi della normativa sull’accesso agli atti.

modello organizzativo
ex DLgs 231/2001

Ecoambiente ha attivato un efficace modello organizzativo in grado di garantire la massima correttezza procedurale, considerando proprio dovere impegnarsi secondo una rigida etica pubblica, cui conforma l’operato dei propri amministratori, dipendenti e collaboratori nello svolgimento delle proprie attività.
Il decreto legislativo n. 231/2001 ha introdotto nell'ordinamento italiano la responsabilità amministrativa (rectius penale) delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni. In particolare, esso ha introdotto la responsabilità penale degli enti per alcuni reati commessi nell'interesse o a vantaggio degli stessi da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso e, infine, da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati. I fatti di reato rilevanti sono i reati nei confronti della pubblica amministrazione, i reati societari e di gestione finanziaria, le violazioni in tema di sicurezza sul lavoro, reati informatici e reati ambientali.
Gli artt. 6 e 7 del decreto legislativo n. 231/2001 prevedono una forma di esonero dalla responsabilità qualora l'ente dimostri di aver adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire la realizzazione dei reati presi in considerazione dal decreto medesimo e il compito di vigilare sul funzionamento e sull'osservanza dei modelli, nonché di curarne l'aggiornamento, sia affidato ad un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo.
L’iter di creazione di un modello era stato avviato con l’approvazione di un primo Codice Etico aziendale già nel 2012. Il 16 dicembre 2013 il Consiglio di Amministrazione di ECOAMBIENTE SRL ha approvato il modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del decreto legislativo 231/2001 con lo scopo di creare un sistema strutturato e organico di procedure e attività di controllo preventivo avente come obiettivo la prevenzione dei reati di cui al citato decreto, mediante l'individuazione delle attività esposte a rischio di reato e la loro conseguente proceduralizzazione.
Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre istituito l'organismo di vigilanza, al quale ha affidato i compiti sopra indicati compreso quello di riferire periodicamente agli organi sociali di ECOAMBIENTE SRL in merito alla attuazione del modello stesso.
Contemporaneamente il modello organizzativo si è aperto ad abbracciare anche tutta la normativa anticorruzione di cui alla Legge 190/2012 con la nomina di un Responsabile per la Prevenzione della Corruzione, nella persona del Direttore Generale, che ha provveduto a stilare la relazione 2014 ed il piano 2015 di prevenzione della corruzione.
Il Codice Etico aziendale è stato revisionato a fine 2014.
Nel mese di dicembre 2015 il Direttore Generale è stato nominato Responsabile della Trasparenza. 
Nel mese di gennaio 2016 l’RPC ha redatto la relazione 2015 ed il piano 2016 di prevenzione della corruzione che comprende anche il Programma per la Trasparenza (Determina ANAC n. 12/2015).

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 23.09.2016, ha adottato il Modello 231 aggiornato in relazione alle normative intervenute con particolare riguardo:
- reato di autoriciclaggio ex art. 648 ter comma 1 c.p.;
-nuovi delitti di inquinamento ambientale di cui all’art. 452 bis c.p. e 452 quinquies c.p.; disastro ambientale art. 452 quater e 452 quinquies c.p. , traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività art. 452 sexies c.p., associazioni a delinquere e associazioni di tipo mafioso finalizzati a commettere taluno dei delitti conto l’ambiente previsti dal titolo VI del Libro II c.p. , ovvero in caso di associazione di tipo mafioso finalizzata all’acquisizione della gestione o comunque del controllo di attività economiche , di concessioni, di autorizzazioni, di appalti o di servizi pubblici in materia ambientale art. 452 octies c.p. (legge 68/2015);
- modifiche ai delitti contro la PA e ai cosiddetti reati societari di cui alla legge 69/2015.

Nel mese di dicembre 2016 il Cda ha  provveduto alla nomina del Responsabile Anticorruzione e Trasparenza nella persona del Direttore Tecnico Frazzarin.

organismo di vigilanza

Ai fini dell’adeguamento al D.lgs. 231/2001 - “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”, al modello organizzativo aziendale sovrintende un apposito Organismo di Vigilanza (OdV), dedicato al monitoraggio dell’attività d’impresa, per prevenire i reati elencati dallo stesso decreto e smi.
L’Organismo di Vigilanza ha il compito di:
- effettuare interventi periodici volti all’accertamento di quanto previsto dal modello 231/01;
- segnalare eventuali carenze/inadeguatezze del modello nella prevenzione dei reati;
- suggerire procedure di verifica adeguate ed avviare indagini interne in caso di necessità;
- verificare periodicamente gli atti societari e promuovere iniziative per diffondere la conoscenza e l’effettiva comprensione del modello tra i dipendenti;
- mantenere aggiornato il modello 231/01.
Sono componenti dell’OdV:
• avv. Luca Andretta – Avvocato Esterno – presidente dell’OdV.
• avv. Valeria Montini – Responsabile Affari Legali e Societari – membro effettivo

accesso civico

L’accesso civico ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. 33/2013 consiste nel diritto di chiunque di richiedere i documenti, le informazioni o i dati che la società abbia omesso di pubblicare pur avendone l’obbligo.

COME ESERCITARE IL DIRITTO
La richiesta è gratuita, non deve essere motivata e può essere presentata tramite posta elettronica al RESPONSABILE TRASPARENZA all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

RESPONSABILE TRASPARENZA
DIRETTORE TECNICO VALERIO FRAZZARIN

TITOLARE DEL POTERE SOSTITUTIVO
Presidente del CDA aziendale
In caso di ritardo o mancata risposta da parte del Responsabile della Trasparenza (il quale è tenuto a rispondere entro 30 giorni dalla richiesta) è possibile inviare la richiesta di accesso civico all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

altri riferimenti

Per conoscere i principali atti di carattere normativo amministrativo generale, l’organizzazione aziendale e gli incarichi gestionali,

Per conoscere le nostre sedi ed informazioni sulla titolarità e condizioni della loro disponibilità aziendale, 

Per conoscere i principi aziendali e la politica aziendale di qualità, salute, sicurezza e ambiente e le certificazioni di sistema aziendale,

Per conoscere l’andamento economico finanziario dell’azienda, i documenti dei fascicoli di bilancio civilistico degli esercizi trascorsi, nonché il primo Bilancio di Sostenibilità aziendale,

Per conoscere i riferimenti relativi all’applicazione del Codice dei Contratti Pubblici D.Lgvo 163/06, regolamenti aziendali, procedure in corso o già concluse e gli approvvigionamenti di lavori, beni e servizi anche professionali o di consulenza,

Per conoscere i riferimenti relativi al regolamento aziendale di reclutamento del personale e alle procedure in corso o già effettuate, 

indicatore di tempestività dei pagamenti

Ai sensi dell'art. 33 del D.Lgs. 33/2013 e dell'art. 10 del DPCM del 22 settembre 2014, si pubblica l'indicatore di tempestività dei pagamenti. Prospetto in formato standard tabellare aperto che ne consente l'esportazione, il trattamento e il riutilizzo ai sensi dell'art. 7 del d.lgs 33/2013.

Anno 2015
(dato annuale)
Valore dell'indicatore: 37,78 xls icon
Anno 2016
(I trimestre)
Valore dell'indicatore: 46,69 xls icon
Anno 2016
(II trimestre)
Valore dell'indicatore: 42,69
Anno 2016
(III trimestre)
Valore dell'indicatore: 43,97
Anno 2016
(IV trimestre)
Valore dell'indicatore: 42,53
Anno 2016
(dato annuale)
Valore dell'indicatore: 43,83
Anno 2017
(I trimestre)
Valore dell'indicatore: 44,43